Psicoterapia
Una parte importante della terapia è dedicata ad insegnare ai pazienti a riconoscere i propri pensieri e credenze automatiche e provare a metterle in discussione sostituendole con altre più adattive.

Il cognitivismo clinico
I fondatori del cognitivismo clinico furono Beck e Ellis che vollero distanziarsi dalla teoria psicoanalitica, con l’intento di stare più vicini ai significati personali, consci dei pazienti ,la terapia psicoanalitica era percepita come troppo astratta e poco efficace ed efficiente in termini di spesa economica e di tempo. Sostanzialmente il cognitivismo si occupa di indagare quali sono i pensieri consci e preconsci, e le credenze personali che precedono o seguono o accompagnano gli stati emotivi problematici. Si tratta spesso di pensieri automatici che sono talmente connaturati ormai nel soggetto da non risultare immediatamente consapevoli, esplicitabili. Si va quindi alla ricerca di quegli schemi di pensiero che sono disfunzionali in quanto magari irrazionali, dogmatici, assolutisti, ipervalenti, si tratta di errori di pensiero che portano ad interpretare la realtà in un modo che genera sofferenza emotiva. Nello stesso tempo la relazione tra stato emotivo e cognitivo è bidirezionale, cioè lo stato emotivo in corso influenza il tipo di pensieri che vengono generati. Infine occorre anche considerare lo stato fisico, prettamente corporeo che influenza sia lo stato emotivo che quello cognitivo, i rapporti tra questi 3 processi : fisico, emotivo e cognitivo sono complessi, circolari, ma anche in qualche modo simultanei.
Riconoscere i pensieri
Una parte importante della terapia è dedicata ad insegnare ai pazienti a riconoscere i propri pensieri e credenze automatiche e provare a metterle in discussione sostituendole con altre più adattive, inoltre spesso i pazienti non sanno riconoscere, dare un nome e un’identità alle loro emozioni, né sanno collegarle a quanto sta accadendo dentro o fuori di loro, e occorre infine anche addestrarsi ad ascoltare, distinguere e riconoscere i segnali che provengono dal corpo che sono spesso confusi.

Il benessere generale
Fondamentali nel generare benessere o patologia sono gli schemi interpersonali, ossia i modi tipici con cui ognuno di noi si relaziona agli altri, questi schemi contengono una credenza sul sé, ad esempio: io non amabile, una credenza sull’altro, ad esempio altro pericoloso e una profezia su quale sarà l’esito dell’interazione ad es rifiuto da parte dell’altro. Questi schemi sono stati appresi nell’infanzia nella relazione con le proprie figure d’attaccamento e modellano la crescita venendo poi applicati a tutti indistintamente per un fenomeno di generalizzazione. Purtroppo accade spesso che la persona metta in atto inconsapevolmente delle stategie per confermare la propria teoria, ad esempio quella che si verrà rifiutati o abbandonati, quindi si può dire semplificando che fanno in modo da essere rifiutati e utilizzano poi questa espertienza come conferma del fatto di avere qualcosa di sbagliato.si creano così le cosiddette profezie autoavverantesi.